domenica 15 giugno 2025

PER ALMA - PROGETTO ROCCA TEDERIGHI

 Le rocce della Rocca sono effusioni, spargimenti di magma viscoso, roccia fusa e gas, che hanno trovato una via di uscita e che si sono raffreddati, solidificati, cristallizzati. Forza dentro la terra destinata a ascendere. Un’effusione magmatica è una dimostrazione di affetto che diviene crosta terrestre. La lava in fin dei conti è fenomenologicamente liberatoria, cambiamento di stato. Liberazione di una magmatica interiorità che qui è avvenuta senza piroclastica violenza.

Guardare le rocce evoca senza appelli ere remote. Lontani processi creatori di spazio e tempo si mostrano a noi in una forma di equilibrio stabile e sacrale. Si, la pietra viva e nuda si manifesta e percepisce divina e incorruttibile.

Anche il magma in sé, nel suo caotico, ribollente e informe divenire, vive del suo proprio equilibrio permeato da una necessità: una volontà pulsionale genetica e metamorfica che lo spinge a incontrarsi con l’ambiente sovra terraneo per divenire altro, e sposandovisi per lunghissimi evi, vuole viverci a contatto, respirare l’aria.

La staticità impenetrabile della roccia evoca l’eternità, un ambito sacro in cui non esistono coordinate per la misurazione, simboli e metafore spariscono anche qualora cercassimo di attribuirgli forme figurate che concernono il nostro immaginario.

Nella profondità della roccia giacciono metalli e minerali. Per questo motivo ci sono le miniere. Camminiamo sulle rocce, mentre intorno e sotto di noi esiste invece una miniera figurata, abbondanza di sostanze che possiamo destinare alla creatività.

La roccia, infatti, è materia primordiale che risulta dalla fusione dei quattro elementi naturali, forze che formano il mondo, ed è materia da contemplare che può risvegliare l’immediatezza dell’atto creativo.

Cosa scatena questa relazione che si compie fra il soggetto e le forme e i colori della roccia se non l’immaginazione? E se così è quale è il processo che dalla materia ci può far giungere a un pensiero creativo che è immateriale in tutto e per tutto?

La mater(ia) delle rocce e il suo potere fantastico sono un ambito che cercheremo di approfondire, affiancando l’aspetto scientifico e quello poetico, in questi mesi di residenza, e a venire.

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Pensiamo alle residenze non solo come un trasferimento delle pratiche di ciascun artista in un luogo diverso da quello abituale, ma come un momento che apre al dialogo e alla riflessione che si esplica per mezzo delle diverse discipline e media che ogni artista adotta, formando una lettura dell’ambiente multidirezionale e multidisciplinare.

I giovani artisti alloggiano nella parte medievale del borgo e hanno a disposizione uno spazio per lavorare e per esporre le loro opere in progress, incontrare visitatori.

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